Francamente mi sono chiesta per lunghissimo tempo quale fosse il divertimento della nuova fit/sport mania nata con il SUP, acronimo rapido per parlare di Stand Up Paddle. Come tutte le cose ci devo ficcare il naso per capire, provare e – come spesso accade – scoprire che il mio scetticismo iniziale, era del tutto fuori posto.
Tutto merito, ancora una volta, di quei “geniacci” di Virgin Active che mi hanno portata sulla tavola, ma indoor. E voi direte: “sì, certo, ma come diavolo fai a fare SUP in piscina?”. Semplice, il training indoor, che si può praticare in inverno – se non avete la fortuna di poter volare verso lidi caldi – è una vera e propria preparazione al mare aperto o agli specchi d’acqua naturali, ma c’è di più.
Il SUP fatto al chiuso, infatti, è una variante ai tradizionali corsi in sala di yoga e pilates. Il programma che ho fatto io, infatti, è proprio quello di SUP Pilates, insegnato magistralmente da uno dei volti più noti del mondo fitness, quello di Sayonara Motta.
Ma andiamo con ordine.
Intanto si tratta di una tavola gonfiabile, ad alta pressione, utilizzata generalmente in mare per allenamenti che sfruttano l’instabilità intrinseca dello strumento in acqua, come mezzo di potenziamento del core o di quella che per gli appassionati di Pilates viene definita “powerhouse”, il centro del corpo. Tra i benefici principali, infatti, c’è proprio il maggior coinvolgimento, sviluppo e rafforzamento del core, inteso come tutta la muscolatura della parte inferiore del tronco, parte importantissima poiché è l’apparato a cui tutti i muscoli si collegano.
Se avete un minimo di dimistichezza con yoga e pilates, come dicevo prima, vi stupirete di quanto esercizi ai quali siete abituati come roll up, leg stretch e pelvic curl, fatti sulla tavola, sembrino davvero di un’intensità almeno raddoppiata. Incredibile, ve lo assicuro da scettica.
Il dondolio sull’acqua rende l’instabilità un alleato nel trasformare esercizi quotidiani in nuove e divertenti sfide. Se poi siete in compagnia di amiche speciali (come è accaduto a me), allora il gioco è fatto e tuffarsi in piscina a fine lezione ridendo, si trasformerà in una vera e propria terapia del buonumore.
Dopotutto focus del Gruppo è quello di creare divertimento e suscitare il desiderio di allenarsi in un ambiente stimolante, per cui non stupisce che questa novità trovi nel team Virgin Active il pioniere dell’innovazione.
La sessione dura dai 45 ai 60 minuti in base al livello della classe e al tipo di lezione che vi troverete a frequentare.
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