Cambiare una camera d’aria rimane, per me, un nodo cruciale quando devo decidere di uscire in bici da sola.
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Insomma, la teoria la so tutta, ma quando si tratta di sporcarsi le mani (in senso metaforico, ovviamente!) ho sempre il timore di non esserne capace o di incappare negli imprevisti che potrei non saper gestire.
Non sai cambiare una camera d’aria? Non è mica una vergogna!
Tra i vari miti da sfatare sul tema c’è quello che una donna non sia in grado, capace e preparata per cambiare una camera d’aria.
Questo è quello che, spesso, crediamo o che (diciamocelo) gli altri, vogliono farci credere. E noi, a volte insicure, cadiamo nell’errore di credere che chi ci dice così, abbia ragione.
Diciamocelo e fidatevi, non è assolutamente impossibile e non è una manovra complicata.
Turbolento e Biciclette Rossignoli hanno fatto un corso per sole donne…
Turbolento Thinkbike SSD che fa il tifo per le quote rosa e Biciclette Rossignoli, storica bottega ciclomeccanica di Milano, hanno organizzato lo scorso 11 febbraio un corso di ciclomeccanica per sole donne.
Ebbene sì! Ore 19.30, negozio chiuso al pubblico.
Solo le partecipanti all’interno, Francesca Luzzana come ciclomeccanico d’eccezione e Anna Salaris (laureata in scienze motorie e maestra di mountain bike) come vera specialista del mondo della bici, sono state le “Turbolente” che ci hanno portate alla scoperta della parte più meccanica e tecnica della bici.
Serata gratuita, sostegno a Baiskeli
Contrariamente agli eventi organizzati finora da Turbolento, questa volta l’evento è stato organizzato senza quota di partecipazione allo scopo di sostenere il progetto di Baiskeli.
Un progetto che mette al centro il potere e forza della bicicletta come strumento per favorire lo sviluppo di comunità nelle aree rurali di paesi in via di sviluppo a sud del mondo.
Nei luoghi dove le condizioni socio-economiche e ambientali rendono particolarmente difficile la vita degli abitanti, la bicicletta può rappresentare uno strumento di sostegno alla crescita.
- Riduce le lunghe distanze facilitando l’accesso verso scuole, ospedali e dispensari medici;
- offre opportunità formative nell’ambito ciclo-meccanico attivando circuiti virtuosi che possono sfociare in nuove opportunità di lavoro e nella nascita di micro economie;
- è low cost, ecologico e sostenibile;
- permette azioni di inclusione sociale a favore delle fasce più deboli ed è un catalizzatore e facilitatore nelle relazioni sociali a sviluppo delle comunità frapponendosi come oggetto trasversale, positivo e stimolante.
Così, dopo l’evento è stato possibile effettuare una donazione (totalmente libera) per sostenere il progetto.
Smonta la ruota anteriore e smonta la ruota posteriore
(e rimontale!) Tutto è iniziato dalla base.
Una breve e semplice descrizione di come è fatta la ruota, come funziona e quali tipi di ruote, raggi, copertoni e valvole delle camere d’aria esistono sono state alla base delle parte teorica.
Ma bando alle ciance, la teoria ha presto lasciato spazio alla pratica.
Francesca e Anna ci hanno aiutate a smontare, osservare, identificare la foratura (avevano delle camere d’aria vecchie, già forate) per poi sostituirla e rimontarla.
Non vi nascondo che, come previsto, la ruota posteriore ha dato più filo da torcere, ma nessuna delle partecipanti ha rinunciato e, ancora più bello, nessuna ha fallito!
Sì, tutte ce l’abbiamo fatta.
La serata è stata piacevolissima e si è conclusa, tra biciclette e sorrisi, con un bicchiere di spumante e focaccia croccante preparati da Biciclette Rossignoli in modo previdente!
Devo ammettere che la serata, durata un paio d’ore, è volata e mi ha dato quella consapevolezza che mi mancava.
E ora, ve lo dico toccando ferro… premesso che nessuno vorrebbe mai forare, mi sento più tranquilla.
Magari proverò a casa a smontare e rimontare 😉 credo sia un’ottima forma di allenamento per acquisire la giusta manualità.
Ciclomeccanica per sole donne, un format che piace
Chiusa la serata, la promessa è stata quella di organizzare presto una nuova serata e un nuovo appuntamento tutto “in rosa”.
Sempre con ospiti speciali come Ugo e Laya (rispettivamente il cocker coccolone e l’elegante border collie).
In definitiva la bicicletta è uno strumento semplice eppure complicato. Di cose da imparare ce ne sono moltissime e io adoro imparare cose nuove, anche se si rovina lo smalto!
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