Ci sono vacanze e VACANZE.
Quella passata in Valgardena, dopo i miei 5 giorni in Sardegna a fare immersioni, è stata davvero LA vacanza. Complice un tempo che, nemmeno nei miei sogni più presuntuosi, avrei osato immaginare. Partita il 19 agosto, sono rientrata il 27 con non poca fatica.
La premessa è che non ho mai amato la montagna, pur avendo sciato fino a che mi sono rotta il crociato anteriore del ginocchio. Poi, qualche anno fa, forse invecchiando, forse perché il running mi ci ha portata con naturalezza, ho iniziato a ricercare spazi, aria, monti e cime sconfinate. Iniziando in inverno, periodo ancor più difficile, viste le temperature.
Ma se deve essere montagna, deve essere Valgardena. Facile innamorarsi da quelle parti.
Ho alloggiato a Plan de Gralba sta volta, all’hotel Sella, senza lode e senza infamia per la media degli hotel 3 stelle della zona. Ma sono stata bene lo stesso, pur annotando diverse lacune strane per quelle zone.
Comunque i percorsi affrontati in giornate di cielo terso blu sempre più blu, sono stati unici. Tutti, senza esclusione. Ho solo dovuto rallentare complice un dolore al tendini d’achille destro che spero di risolvere al più presto.
Vi lascio un breve itinerario delle gite, dei percorsi e di alcune indicazioni, che in molti mi avete chiesto in privato. Questa è stata la mia Valgardena. Quella che mi ha rapita, ancora una volta. Quella che mi fa sempre tornare la voglia di andare in montagna.
Suggerimenti iniziali
- Valgardena Active Card (VGA): 6 giorni per usufruire di tutti gli impianti a 69 euro a testa. Conviene se, come me, userete molto gli impianti della valle
- Cristal d’or: prendete il libretto alla pro loco di Selva di Valgardena (piazza Nives). Con poco più di 4 euro vi divertirete a raccogliere i punti nei vari rifugi (estate e inverno) per conseguire la spilla d’oro, d’argento, di bronzo o in cristallo di rocca.
- Cartina: compratene una vera tipo Kompass o Tabacco. Quelle che vi danno negli hotel sono molto (troppo) generiche e poco precise
- Biglietto bus: chiedetelo all’arrivo in hotel. Avete 6 giorni compresi e gratuiti su tutti gli autobus della zona
- Calzature: informatevi sempre sul tipo di terreno. Una buona scarpa da trail non sempre è la scarpa migliore su alcuni percorsi. Uno scarpone da trekking, si può rivelare – per contro – troppo pensante e poco flessibile su altri percorsi.
Giorno 1: Plan de Gralba, Emilio Comici, Funivia Sassolungo, Forcella Demetz, Vicenza, malga Cason
Partiti a piedi da Plan, abbiamo raggiunto il rifugio Comici. Percorso che ha una salita ripida e veloce quasi all’inizio per poi raggiungere, sempre salendo il rifugio con circa 30 minuti di cammino per un totale di quasi 2 km.
Da qui siamo partiti alla volta della funivia Sasslong (35 minuti di camminata tranquilla) dove abbiamo preso gli “ovetti” per salire fino alla forcella del Rifugio Demetz (2685 metri) e da lì iniziare la discesa verso il Vicenza (2256 metri), storico e meraviglioso rifugio del CAI.
Note: discesa al Vicenza 50 minuti con passo sostenuto, su pietraia abbastanza ripida. Usare scarponi e non scarpe da ginnastica! Terreno scivoloso.
Dal Vicenza siamo scesi fino al Monte Pana. 1 ora e 50 circa di camminata tutta in discesa che da pietraia si trasforma in area boschiva e poco sterrata. Qui abbiamo preso la seggiovia del Mont Seura per raggiungere la Baita Cason. Una passeggiata tranquilla e molto bella anche per famiglie e bimbi.
Giorno 2:
Tempo brutto, ma senza pioggia. Da Ortisei, funivia Mont Seuc, Alpe di Siusi (rifugi: Malga Schgaguler, Sonne, Sanon e ritorno) e caffè Demetz
Un percorso tranquillo e immerso nella nebbia che è partito dalla funivia di Ortisei (Mont Seuc) dove c’è un parcheggio di 4 piani dove lasciare la macchina a un prezzo ottimo (0,50 euro/ora fino a un massimo di 6 euro/gg) da considerare anche se volete fare una giro nel paese di Ortisei.
Arrivati in cima al rifugio abbiamo iniziato la passeggiata semplice e rilassante nell’Alpe di Siusi. Quasi tutta pianeggiate e tranquilla.
Al rientro, riscesi con la funivia, immancabile lo strudel al caffè Demetz in paese.
Giorno 3: Col Raiser, Firenze, Piera Longia, Troier, Daniel, Fermeda, Cuca, Neidia, Pramulin
Con la macchina abbiamo raggiunto Santa Cristina, parcheggiato nel grande piazzale attiguo alla funivia e siamo saliti. Impagabile la vista dalla cima del Col Raiser. Da qui siamo partiti per raggiungere il rifugio Firenze (circa 30 minuti tranquillissimi).
Abbiamo proseguito verso il Piera Longia (2290 metri) salendo parecchio per raggiungere il limite delle pendici delle Odle. Il paesaggio è unico e da togliere il fiato. Camminerete circondati da pareti rocciose emozionanti, stelle alpine e… marmotte!
Da lì è continuato il giro solo a toccare come ristoro i numerosissimi rifugi della zona: Troier (circa 30 minuti dal Piera Longia), Daniel, Fermeda (commercialissimo e ben poco tradizionale), Cuca (idem come il Fermeda…), Neidia dove abbiamo mangiato deliziosamente e il Pramulin che arriva fino al perimetro esterno del parcheggio dove potrete prendere di nuovo la macchina a fine giornta.
Giorno 4: Ortisei, funivia Mont Soeucc, Sonne, Saltria, Zallinger, Williams
Giornata splendida partita, ancora una volta, dalla funivia di Ortisei (Mont Seuc). Giunti, ancora, all’Alpe di Siusi, siamo scesi verso l’hotel Sonne per proseguire fino al Saltria tra pascoli, boschi e tantissimi animali a corredo! Tutto in 1 ora e mezza rilassante in un alpeggio che resta spettacolare.
(Malga Zallinger vista… da sotto!)
Dal Saltria con una salita continua, lunghetta e impegnativa abbiamo raggiunto la Malga Zallinger (2050 metri) e la sua chiesetta. Una vera chicca. Paradiso per camminatori e ciclisti infaticabili (vedi giorno 6). A quel punto il dolore al mio tendine, iniziato due giorni prima, mi ha costretta a raggiungere la seggiovia della baita Williams dove sono salita, direzion Saltria (questa seggiovia non è compresa nella VGA card e nemmeno il bus che dal Saltria mi ha riportata al Sonne).
(Arrivata!)
Dal Sonne abbiamo preso la seggiovia per raggiungere la funivia del Mont Seuc e da lì siamo riscesi a Ortisei comodamente e senza troppi sforzi. (questi due impianti sono compresi nella VGA)
Giorno 5: Ortisei, Resciesa, Salita alla chiesetta e croce, sosta al rifugio
Amo questo angolo di mondo e ogni volta che mi trovo da queste parti non posso evitare di salire “alla Croce” del Resciesa. Da Ortisei si prende la monorotaia nuovissima e veloce che sale e da lì con una passeggiata tranquilla si raggiunge il rifugio Resciesa dal quale in 1 ora (andata e ritorno) potrete raggiungere la splendida croce lignea che domina un panorama incredibile. Il tutto compresa la visita alla chiesetta poco sotto la croce.
Qui… la pigrizia da panorama mozzafiato ha preso il sopravvento e così… abbiamo deciso di pranzare al rifugio sotto la croce, nonostante un quantitativo di gente pazzesco. Se siete da queste parti, non potete perdervi questa passeggiata.
Giorno 6: eBike tour Ortisei, Alpe di Siusi, Compatsch, Panorama, Molignon, Zallinger e ritorno
L’avevo detto e non sarei mai tornata a casa senza aver provato una eBike sull’Alpe di Siusi e così, detto fatto. Arrivata alla consueta funivia di Ortisei, abbiamo noleggiato (Noleggio Bamby subito accanto alla funivia) le mtb con pedalata assistita e siamo partiti. (costo per una giornata intera 35 euro a testa, se non lo avete vi danno anche il casco).
Noleggiando lì la bike non dovrete pagare nulla nemmeno per il trasporto in funivia delle vostre due ruote e avrete priorità “sull’imbarco” negli ovetti. Sì, il personale fantastico vi caricherà la bike (max 2 per ovetto) e poi salirete comodamente anche voi. All’arrivo scendere con le bici è semplicissimo e spazioso. Se avete la VGA voi, come già detto, non pagherete altro.
Dall’alpe di Siusi abbiamo iniziato un giro bellissimo supportati dalla pedalata assistita che aiuta tantissimo, ma (ci tengo a dirlo) non elimina tutta la fatica perché non è un motore! Ma di questo vi parlerò in un post successivo.
Prima tappa Compatsch, poi Panorama e Molignon con il suo bellissimo laghetto per tornare alla conquista della Zallinger, questa volta in bici, nonostante la salitona finale da “gran premio della montagna” di Fantozzi!
Giorno 7: Parcheggio Passo Sella, Valentini, Friederich August, Sandro Pertini, Malga Sassopiatto, Rifugio Sasso Piatto, Williams, Saltria, Alpe di Siusi e Ortisei
Ultimo giorno. Quello che avrebbe dovuto articolarsi lungo il percorso ad anello intorno al Sasso Piatto e che, invece, è stato deviato dal continuo dolore al tendine con… imprevisti che hanno allungato notevolmente il giro, invece di abbreviarlo!
Lasciata l’auto al parcheggio del Passo Sella, abbiamo iniziato l’ascesa verso il Valentini. Tutta salita, bella tosta, fino ad arrivare al bucolico rifugio Friederich August dove è possibile gustare i bomboloni (o krapfen J) con una vista unica, in compagnia di simpaticissimi yak! Toccato il rifugio Sandro Pertini in circa 50 minuti di camminata in costa (non consigliato a chi soffre di vertigini) siamo fuggiti a causa dell’affollamento. Da lì siamo giunti alla Malga Sassopiatto. Un luogo di perdizione culinaria! Tutto quello che gusterete è prodotto dalla famiglia di Karl, proprietario e padrone di casa eccezionale.
(Gli yak al Friederich August)
ATTENZIONE! Arrivando dal Pertini la Malga la troverete sotto il rifugio Sassopiatto. Non confondetevi e fate attenzione alla deviazione indicata lungo il sentiero e ve la perderete.
Da lì siamo saliti al rifugio Sassopiatto, ma abbiamo proseguito subito sulla deviazione in direzione della seggiovia della Baita Williams, non riuscendo più a camminare a lungo dal dolore. Scesi al rifugio Saltria abbiamo preso il bus per l’Alpe di Siusi sperando di fare in tempo a prendere la seggiovia per raggiungere la funivia che ci avrebbe portati a Ortisei e invece… la seggiovia era già ferma (alle 17 si interrompe).
Così… abbiamo fatto 1 ora e 20 di discesa verso Ortisei a piedi. Passeggiata bella, ma molto impegnativa per la discesa. Nel bosco, con gradoni creati dagli alberi e sassi scivolosi dovete stare molto attenti con piedi ben saldi!
Giunti a Ortisei, i bus per passo Sella non ce’erano più e così… giunti con i trasporti di linea a Selva, abbiamo preso un taxi (35 euro) per fare i 15 chilometri circa che ci hanno portati al passo per recuperare l’auto con la libidine di aver goduto di un tramonto infuocato senza folla e in gran silenzio.
Per informazioni generali:
www.valgardena.it/it/escursioni-mountain-bike/avventure-outdoor-indoor/val-gardena-active/
Noleggio eBike a Ortisei
www.skibamby.com
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