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Food inflammation test e Recaller program: intervista ad Attilio Speciani

Finalmente ci siamo. Il referto del mio Food inflammation test sono arrivati e sono pronta a condividerli con voi, così come a darvi alcuni suggerimenti davvero importanti per capire esattamente di cosa stiamo parlando.

Intanto è bene chiarire che il test non ha NULLA A CHE VEDERE CON il luogo comune legato alle INTOLLERANZE ALIMENTARI.

Il Food inflammation test, messo a punto da GEK Group, sotto la guida del dottor Attilio Speciani (immunologo e allergologo) mira, invece, a misurare il livello di infiammazione provocata dall’eccessiva assunzione di alcuni alimenti.

Anche quelli più sani, biologici, dietetici eccetera.

Attilio Speciani, Food inflammation test

Infiammazione non significa eliminazione

Uno degli aspetti più importanti e che ritengo essere fondamentale nell’approccio proposto da Attilio Speciani e dal suo team è che il cibo è un amico prezioso.

Il cibo non va eliminato, ma sulla base del proprio profilo alimentare (risultante dal Food inflammation test), è solo necessario ristabilire un equilibrio nuovo con quegli alimenti che risultano più “infiammanti”.

Una sola eccezione che richiede l’eliminazione di alcune sostanze è la celiachia.

“Il cibo cura o aiuta a curare anche patologie importanti come cefalee, morbo di Krohn, coliti, artriti e molte altre” (Attilio Speciani).

Il cibo, dunque, è un piacere e un rimedio.

Tutto sta nel comprendere il nostro organismo e abituarci ad alternare tutti gli alimenti.

Sì, uno dei segreti per star bene, come ha ammesso anche Michela Carola Speciani (medico e figlia del dottor Speciani), è variare l’alimentazione.

Variare evita la concentrazione di alcuni alimenti e permette all’organismo di adattarsi a sostanze di vario genere.

 

Food inflammation test, ecco come funziona

Ma veniamo ai dettagli che in tanti mi avete chiesto.

Il Food inflammation test si esegue con semplicità nelle farmacie d’Italia. Potete trovare gli indirizzi, divisi per regione, sul sito www.recallerprogam.com.

Per quanto riguarda il costo, viene suggerito di somministrarlo a un prezzo massimo di 150 euro.

Il test, fatto con un piccolo tampone e una micro puntura nel dito (qui sotto vedete il mio test eseguito in diretta da Attilio Speciali) dura pochissimi minuti.

A seguire vengono raccolti i vostri dati e a distanza di 10-15 giorni riceverete il vostro referto direttamente in formato pdf sulla vostra casella di posta elettronica.m

Food inflammation test

Il referto conterrà il vostro profilo alimentare completo, con moltissimi dettagli sui cibi da ridurre, quelli permessi, il vostro livello di infiammazione misurato secondo i parametri di BAFF e PAF e, ovviamente, la vostra dieta di rotazione, così suddivisa:

  • le prime 4 settimane
  • dalla 5° settimana alla 12°
  • il mantenimento
  • la dieta di rotazione al di sotto dei 14 anni e quella per le feste

Tutto spiegato con chiarezza e semplicità. Queste sono alcune delle pagine del mio test, in modo che possiate verificare che quanto dico corrisponde a realtà, ma ATTENZIONE… il test è mio e personalizzato.

Quello che risulta a me non può essere adattato a chiunque, quindi, non usate assolutamente quello che vedete come “dieta vostra”, ma eseguite il vostro test per imparare a comprendervi meglio e, soprattutto, a stare meglio.

Food inflammation test
Referto e valori per singoli alimenti testati
Schermata 2018-11-08 alle 09.43.08

 

Schermata 2018-11-08 alle 09.44.03
Schermata 2018-11-08 alle 09.44.16
food inflammation test
Alcuni dei cibi da evitare per latte e nichel
Schermata 2018-11-08 alle 09.44.44

Alcuni dei cibi consentiti per latte e nichel

 

 

 

Il BAFF è prodotto da alcune cellule del sistema immunitario, ma in modo particolare dalla

mucosa intestinale quando alcuni cibi reagiscono con i recettori dell’immunità innata

determinando fenomeni di infiammazione.

Il PAF deriva dai fosfolipidi di membrana di numerose cellule immunitarie, come gli eosinofili, i

mastociti, i neutrofili ecc. È un indicatore d’infiammazione dovuta a cause diverse, tra cui sono

comprese anche le reazioni agli alimenti e le reazioni da ipersensibilità in genere.

Un corretto approccio nutrizionale generalmente è in grado di ridurre i livelli di PAF e/o di BAFF e

dell’infiammazione ad essi connessa.

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo post è stato realizzato in collaborazione con GEK Group.

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