Il tocco CHIC... nella vita FIT
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Calvizie: la colpa è tutta del testosterone

Dunque, non è una questione di moda, ma a me gli uomini “pelati” sono sempre piaciuti. Certo, non tutti, ma nemmeno quelli con i capelli sono tutti Brad Pitt.

Detto questo, ho partecipato alla tavola rotonda di presentazione della ricerca condotta da Doxa Duepuntozero per l’Osservatorio Calvizie e ho scoperto che, cari i miei calvi, anche se potreste avere uno stuolo di ammiratrici, sappiate che avete un problema… che è indice di una sofferenza dei follicoli che custodiscono i vostri capelli.

Insomma, non è sano essere pelati, almeno che non scegliate di rasarvi a zero pur avendo una chioma da Re Leone.

Intanto la cosa interessante, che mi ha chiarito moti dubbi, è che il principale responsabile della calvizie è il testosterone. L’ormone tutto maschile, in sostanza “avvelena un po’ il sangue, causando sofferenza ai follicoli che contengono il capello. Il follicolo si restringe e secca causando la successiva caduta del capello”, ha dichiarato il dottor Mauro Conti, direttore scientifico di HairClinic Italia.

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Dottor Mauro Conti

Ora tutti sareste pensati a pensare: “Caspita allora sono un vero macho, ho più testosterone e quindi non mi interessa dei miei capelli”. Non è proprio così. Non siete più potenti sessualmente perché siete calvi; siete solo… pelati.

Questo non significa, inoltre, che la calvizie sia un problema solo maschile, sebbene – almeno stavolta noi donne siamo state graziate – i numeri parlino sicuramente di un’incidenza maggiore del problema sulla popolazione maschile.

Sentite che numeri!

I risultati della ricerca condotta da Doxa Duepuntozero e promossa da HairClinic ha evidenziato, infatti, quanto i capelli e il proprio cuoio capelluto siano un argomento che vede gli italiani dividersi in due grandi schieramenti, infatti circa 1 su 2 si dichiara insoddisfatto della propria attuale chioma. Il tema capelli crea un grandissimo coinvolgimento emotivo tanto da generare invidia nei confronti degli altri (ben 8 donne su 10 e 7 uomini su 10!) e questo indipendentemente dalla quantità di capelli che uno ha.

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La perdita di capelli colpisce una gran numero di persone, quasi 2/3 degli italiani; anche nei giovani under 25 anni, 1 su 3 dichiara di soffrirne. Il problema dell’alopecia colpisce più del 10% degli uomini, e arriva al 21% tra quelli tra i 45 e 54 anni; le donne, invece, sono meno colpite seppur più informate.

La caduta dei capelli è, inoltre, non solo un problema fisico/estetico, ma anche un problema fortemente emotivo, la perdita dei capelli impatta decisamente sulla vita delle persone, quasi 1 su 3 degli uomini intervistati è stato preso in giro, 1 su 5 ha vissuto un momento di imbarazzo e 1 su 10 dichiara di non essere stato selezionato per un lavoro!

Le cause principali del problema sono riconducibili a questioni di natura genetica, all’invecchiamento, allo stress, a eventuali traumi subiti e a medicinali assunti.

Prevenzione, soluzione, nessun miracolo

Il dottor Conti ha prospettato un ventaglio di soluzioni che HairClinic mette a disposizione per prevenire e curare la calvizie: “I miracoli non esistono, ma con un’adeguata terapia farmacologica, alla quale potrà eventualmente seguire il trapianto, si possono ottenere ottimi risultati”.

La terapia farmacologica, di norma, si basa sull’assunzione congiunta di aminixil e finasteride. Il primo farmaco è un vasodilatatore che aumenta l’afflusso di ossigeno, ma anche di testosterone che, come abbiamo detto non è amico dei follicoli. Da qui la necessità di assumere finasteride (usato comunemente per curare i problemi legati alla prostata) che controlla l’ormone maschile.

Molti salteranno sulla sedia, perché sapranno che la finasteride potrebbe (e dico potrebbe) influire sulla libido con il suo relativo calo, ma nessuna paura. Qualora si dovessero presentare problemi con la cura sistemica (per bocca), sarà sufficiente sostituirla con quella topica (lozione) e nessuna disfunzione o compromissione della virilità si presenterà. Insomma signori uomini potete avere i capelli ed essere virili al tempo stesso!

Chiamatela medicina rigenerativa

L’autotrapianto di cui tanto si parla, non è – dunque – la soluzione, come credono molti pazienti. Questo perché la calvizie è una patologia e l’autotrapianto non è una cura, ma una soluzione – momentanea – estetica. In sostanza, i follicoli geneticamente deboli hanno bisogno di essere curati.

HairClinic ha messo a punto Protocollo bSBS, un’evoluzione molto avanzata del noto PRP (che usa i fattori di crescita). Il Protocollo utilizza tecnologie innovative che scartano selettivamente le cellule usate nei sistemi PRP e selezionano solo le cellule ad alta qualità e realmente necessarie alla rigenerazione. Queste cellule sono le URC, ovvero le Unità Rigenerative Cellulari, la cui concentrazione finale ha una qualità e capacità rigenerativa esponenzialmente più alta di qualunque altro metodo utilizzato.

Quali sono i benefici apprezzabili? Sui follicoli ricettivi alla stimolazione, non atrofici (non morti) e in fase di miniaturizzazione, promuove la più potente azione rigenerativa cellulare e favorisce la ricrescita naturale dei capelli. Esprime il massimo potenziale sul diradamento e il forte diradamento. E’ una base necessaria in casi di calvizie avanzata dove promuovere benefici che vanno oltre i risultati estetici della sola chirurgia e grazie all’abbinamento con quest’ultima permette di ottenere i tuoi massimi risultati naturali e più duraturi nel tempo.

Quindi…

Ecco alcuni consigli da seguire:

  • la prevenzione, come sempre, è un’alleata preziosa. Fate un controllo periodico per verificare lo stato dei vostri capelli e fatelo da uno specialista, proprio come qualunque altra visita.
  • lo shampo anti caduta tratta il capello, non il follicolo. Quindi se il follicolo è danneggiato, non lo salverete lavandovi i capelli.
  • non aspettate i segnali di calvizie per intervenire. Potrebbe essere già troppo tardi, anche se potreste riuscire a gestire il problema.

la soluzione principale non è un trapianto, ma la cura medica. Poi, una volta stabilizzata la situazione, allora potrete valutare con lo specialista l’eventuale trapianto.

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